Synthetic Loyalty Personas come modelli comportamentali dinamici, generati e alimentati dall’intelligenza artificiale, costruiti tramite la geo-intelligence, capaci di reagire, scegliere, rispondere a stimoli reali. Non sono semplici avatar fittizi o archetipi costruiti a tavolino. Sono rappresentazioni intelligenti e adattive, che evolvono in funzione dei dati, del contesto e degli stimoli.
Synthetic Loyalty Personas come nuova dimensione previsionale azionata da un laboratorio predittivo e sempre attivo. Per i brand significa avere a disposizione un ambiente sperimentale dove poter testare scenari e orientare le decisioni strategiche in modo più consapevole, veloce e rilevante. Questa nuova dimensione operativa e data driven nasce da una solida base metodologica: il modello delle Loyalty Personas, sviluppato da Kettydo, che cambia in maniera paradigmatica e sistemica il modo di intendere la profilazione. Superando la semplice segmentazione basata sulla capacità di transare, un nuovo modello dinamico alimentato dalla geo-intelligence e da dati geostatistici offre una chiave di lettura più profonda e personalizzata della relazione nei diversi micro-momenti del journey. Le Loyalty Personas aiutano i brand a comprendere la multidimensionalità delle persone nel loro essere alternativamente utenti, consumatori o acquirenti.
Stiamo entrando in una nuova era della relazione con il cliente – spiega Luca Lanza, Consultancy Practice Director di Kettydo. Non basta più conoscere chi è il nostro consumatore. Serve capire come si comporta, perché sceglie, quando cambia. Ed è necessario farlo con velocità perché nel CRM di nuova generazione ciò che conta è chi si muove, dove, perché e quanto è coinvolto. Il che significa che le metriche tradizionali del marketing (CTR, impressions, reach) raccontano solo una parte della storia. Viviamo in un mondo in cui le aziende hanno accesso a tantissimi dati, ma le persone hanno sempre meno attenzione e pazienza. Questo crea un paradosso: la quantità di dati aumenta, ma la capacità di usarli bene – in modo utile e rilevante – diminuisce. E in questo contesto, non vincono i brand che urlano di più, ma quelli che anticipano, personalizzano e agiscono con una nuova intelligenza progettuale”.
Dalla profilazione alla previsione: l’evoluzione strategica delle Personas
Il tema è che i modelli di Personas tradizionali sono spesso rigidi e poco aggiornati: costruiti su dati consolidati, su abitudini passate e su categorie generiche che non riescono a intercettare il cambiamento. Il CRM, per quanto utile, registra quello che è già accaduto. È una fotografia del passato, non uno strumento per immaginare scenari futuri. Anche il modello RFM (Recency, Frequency, Monetary Value) – che classifica i clienti in base a quanto recentemente, frequentemente e monetariamente hanno acquistato – pur essendo prezioso, resta confinato in una logica retroattiva e poco reattiva. Il punto di rottura è chiaro: affidarsi solo a strumenti che descrivono il passato, limita la capacità di progettare il futuro. E perdere tempo oggi significa perdere valore. Insight che arrivano tardi sono insight inutili. Opportunità che non vengono colte in tempo diventano occasioni perse.
Con i profili statici, rispondere significava attendere il risultato di una campagna, analizzare i KPI a posteriori, fare iterazioni spesso lente e dispendiose. Con le Synthetic Loyalty Personas, invece, ogni domanda diventa un’ipotesi simulabile. Ogni profilo è un agente digitale che può reagire in anticipo a uno stimolo: i modelli aumentati, potenziati dalla geo-intellience, permettono non solo di osservare quello che il cliente ha fatto, ma di anticipare quello che potrebbe fare. Ogni journey può essere testato prima di essere messo in produzione. Non più classificazioni statiche, dunque, ma gemelli digitali relazionali, capaci di metterci alla prova con scenari, percorsi e contenuti diversi – per capire prima se una strategia funzionerà o meno. Un approccio dirompente che non è solo tecnologico. È culturale. Riguarda il modo in cui pensiamo la relazione con il cliente.
Oggi non ci basta più descrivere. È necessario simulare, testare, anticipare – sottolinea Lanza -: non solo raccogliere dati e costruire cluster, ma metterli alla prova, dinamicamente, in ambienti digitali controllati, dove possiamo osservare reazioni, derive comportamentali, opportunità relazionali. È questo il potenziale delle Synthetic Loyalty Personas: una nuova generazione di profili intelligenti che rappresentano un’ulteriore evoluzione del nostro modello di Loyalty Personas. Una comprensione che supera la logica delle etichette e si concentra sul ruolo attivo della persona nel percorso di fedeltà. Non più etichette descrittive, ma identità relazionali dinamiche, costruite a partire dalla multicanalità, mobilità/pedonabilità, dai bisogni, dai valori e dai comportamenti”.
Loyalty aumentata: progettare relazioni con l’intelligenza del futuro
Oggi l’Advanced Intelligence offre ai brand l’opportunità di creare profili capaci di simulare accuratamente pensieri, reazioni, interazioni. Non è solo un nuovo strumento. È un nuovo modo di progettare la relazione in modo efficace, ottimizzando gli investimenti e massimizzando i risultati. In questo modo è possibile progettare strategie di fidelizzazione che considerano tutte le dimensioni rilevanti di una persona: quella transazionale, quella comportamentale e quella valoriale, costruendo connessioni profonde, capaci di generare fiducia nel tempo.
In questa nostra visione sistemica il contributo dell’intelligenza artificiale è una leva evolutiva – aggiunge Federico Rocco, CEO di Kettydo ((a DGS Company) -. L’AI abilita un nuovo ambiente operativo che ci consente di leggere i dati in modo dinamico, simulare scenari, prendere decisioni più consapevoli. In questo senso le Synthetic Loyalty Personas rappresentano una svolta: non fotografano il cliente, lo anticipano. Non raccontano il passato, ma ci aiutano a immaginare e progettare il futuro delle relazioni. In altre parole, smettiamo di inseguire il cliente. E iniziamo a dialogare con il suo gemello digitale che non è una copia, ma una proiezione strategica virtuale che, fungendo da interfaccia predittiva, ci consente di esplorare scenari futuri, testare decisioni, validare strategie. È così che possiamo trasformare i dati sintetici da semplice materiale di training in leva di progettazione, e i clienti sintetici da astrazione statistica a catalizzatori di insight. Con una premessa chiave: il matching deve essere sempre governato con attenzione, perché ogni modello predittivo, per essere utile, deve restare fedele alla realtà che rappresenta”.
Quando i dati diventano simulazione e l’intelligenza si fa predittiva, la fedeltà non è più una promessa: è una relazione che si costruisce, ogni giorno, con coerenza e una visione potenziata in modo concreto dai dati e dalle analisi.
La progettazione delle Synthetic Loyalty Personas non può essere ridotta a un’esercitazione di matching algoritmico – conclude Lanza -. Richiede una governance consapevole, capace di tenere insieme dati osservabili e significati relazionali, tracciati comportamentali e motivazioni profonde. Ogni Synthetic Persona è un modello, sì. Ma nasce per rappresentare una tensione, un’esigenza, una traiettoria di relazione possibile. Ecco perché la fase di connessione tra persona reale e profilo sintetico non è solo tecnica. È una responsabilità strategica. Riguarda il modo in cui un brand sceglie di riconoscere, ascoltare, comprendere. Perché se sbagli il matching, sbagli anche la relazione. E la fedeltà – lo sappiamo – non tollera distorsioni. È così che possiamo progettare journey più pertinenti, contenuti più empatici, esperienze che parlano davvero alle persone, non solo ai cluster. È questo il senso profondo della Loyalty Innovation: evolvere la relazione da esercizio retrospettivo a strategia predittiva, centrata sull’ascolto attivo e sul potenziale condiviso”.
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Kettydo+ mette a sistema competenza strategica e tecnologica, coniugando Design Thinking e Service Design per guidare le organizzazioni attraverso una fase di co-creazione e progettazione finalizzata a attrarre, ingaggiare, connettere e fidelizzare in modalità continua e duratura. Triangolando consulenza, esperienza e competenza tecnica e operativa, Kettydo+ ha definito un approccio metodologico multidimensionale e data driven all’engagement e alla loyalty anche in virtù dello sviluppo di una innovativa Martech Platform proprietaria, costituita da una suite di moduli diversificati che possono essere usati singolarmente o in base a dei cluster funzionali. Kettydo+ è un partner che garantisce un approccio innovativo, personalizzato ed end-to-end alla gestione della profilazione delle Loyalty Personas (utenti, consumatori, acquirenti, clienti fidelizzati) garantendo la definizione di journey di qualità e la rilevanza delle esperienze, kavorando su valori e trigger che trasformano la soddisfazione in fidelizzazione, accorciando i tempi di rilascio e massimizzando gli investimenti.